venerdì 25 ottobre 2013

Polpenazze, 
2 Novembre 2013 
ore 20.30
Dopo 5 anni di repliche (53? 54?) torna "La Guerra negli occhi" spettacolo liberamente tratto dal mio libro "A chi dimanda di me, lettere e diari dei soldati valsabbini e gardesani alla Grande Guerra 1915-18".  Interamente (o quasi) in dialetto bresciano, è uno spettacolo che ci fa ancora ridere e piangere. Grande John! Ha scritto uno spettacolo di grande impatto emotivo, indimenticabile. Andrea ne dà un'interpretazione a dir poco magistrale.


martedì 22 ottobre 2013

Continua la tournèe

Continua la tournèe dello spettacolo e della presentazione del libro.
Credo siamo ormai a quota 23.
I prossimi appuntamenti:
  • SEDE PROVINCIALE AVIS
SALONE DEI 500
25 OTTOBRE ore 20.30
(saremo noi a inaugurare questa nuova struttura)

  • Fasano,   Teatro dell'Oratorio 
7 NOVEMBRE ore 20.30




Sono passati alcuni anni, ma fa sempre piacere riascoltare un lavoro condiviso con amici di valore.

Angelo Mora ha scritto






 

Lunedì 21/10/2013 Angelo Mora, insegnante , ha scritto al mio amico John, autore dello spettacolo "Dov'è Nikolajewka?"
Ciao John, i complimenti non sono formali, ma derivano dalla perfetta condivisione dei principi ben esposti in premessa da Marcello Zane e Maurizio Abastanotti. La nostra generazione ha il dovere di trasmettere la testimonianza dei fatti storici che i nostri nonni hanno vissuto, soprattutto ora che loro non ci sono più, perchè non è mai automatico che ciò che una generazione arriva a capire (spesso pagando un duro scotto) diventi patrimonio anche delle generazioni successive. Noi e coloro che ci seguono se non impariamo la lezione della storia tanto duramente appresa da chi ci ha preceduto, rischiamo sempre di abbassare la guardia di fronte ai totalitarismi e di perdere la democrazia, ovvero quel tesoro scaturito proprio dal terribile vaglio a cui il secondo conflitto ha sottoposto la generazione dei padri costituenti. Quanto da voi fatto persegue esattamente questi scopi, condivisi da me e dal mio amico Celestino e, per fortuna, anche da altri a Prevalle. Lo fate in modo egregio, toccante e coinvolgente. Come già il precedente "A chi dimanda di me", anche questo spettacolo è una lezione di storia e di civiltà alle nostre e future generazioni ed è un tributo di alto valore culturale a chi ci ha preceduto. Mi permetto solo un piccolo e marginale suggerimento al bravissimo Abastanotti: se lasciasse, nei paesi in cui si tiene la rappresentazione, una decina di libri in dono gratuito al Comune, alle scuole e alle biblioteche darebbe maggior diffusione al suo prezioso lavoro.